domenica 13 settembre 2009

L'OSTEOMA OSTEOIDE. DIAGNOSI E TRATTAMENTO.

L'OSTEOMA OSTEOIDE. DIAGNOSI E TRATTAMENTO.
Autore: Prof. Fabio Lazzaro


L'osteoma osteoide è un tumore benigno dell'osso, di derivazione osteoblastica, solitamente molto doloroso, che interessa di preferenza soggetti maschi di giovane età (colpiti in percentuale doppia rispetto alle femmine e di più facile riscontro fra i 5 e i 30 anni di età). Si tratta di una lesione abbastanza frequente (3% di tutti i tumori benigni dell'osso), ma di incidenza complessiva abbastanza limitata, considerando che i tumori dell'osso sono comunque rari.
Localizzato di preferenza nelle ossa dello scheletro degli arti, è raro a livello del tronco, eccezion fatta per le vertebre, specie nella loro porzione posteriore (arco). La sede più interessata è l'arto inferiore, specialmente la sede metadiafisaria del femore prossimale, anche se anche le altre ossa, sia lunghe che brevi (astragalo, calcagno) possono essere colpite.
La lesione,di diametro spesso inferiore ai 10 mm, è circondata da una abbondante zona di osso reattivo, di aspetto sclerotico (foto 1), e può ritrovarsi sia nella struttura ossea corticale (nello spessore (foto 2), verso la superficie periostale (foto 3) o verso quella endostale (foto 4)) che nell'osso spugnoso (foto 5), nel qual caso la reazione sclerotica perilesionale si presenta minima o assente.



foto 1 foto 2 foto 3 foto 4 foto 5


SINTOMI

Il sintomo costante, spesso l'unico, è il dolore, che tipicamente tende ad aumentare durante la notte e ad essere alleviato dall'assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (aspirina e simili).
Può accompagnarsi a limitazione della funzione articolare e a sinovite cronica qualora sia in prossimità di strutture articolari o a contrattura muscolare paravertebrale con deviazione scoliotica del rachide quando localizzato alle ossa vertebrali.

DIAGNOSI

La diagnosi si basa sull'esame radiografico, che mostra una piccola area di osteolisi, detta "nidus", circondata da una zona di osso sclerotico (foto 6). Il nidus, che si trova al centro di questa lesione, può talvolta essere da questa mascherato e visibile solo mediante un esame TAC( foto 7).
Altro esame indispensabile è la scintigrafia ossea, la quale risulta sempre positiva (foto 8).
La RMN (foto 9) è talvolta meno sensibile della TAC nell'identificare il nidus e può talvolta fuorviare o ritardare la diagnosi qualora non letta da radiologi esperti.





foto 6 foto 7 foto 8 foto 9


TRATTAMENTO TRADIZIONALE


Il trattamento è quasi sempre di tipo chirurgico, ad eccezione di quelle lesioni scarsamente dolorose, che possono esser eseguite nel tempo e controllate dall'assunzione di farmaci antinfiammatori, e consiste nella asportazione del nidus. Dopo tale intervento il dolore regredisce pressoché immediatamente e se il nidus viene completamente rimosso non si verificano recidive della malattia.
La tecnica chirurgica tradizionale consiste nell'eseguire un accesso chirurgico a cielo aperto, esponendo la zona interessata dalla lesione con asportazione dell'osso reattivo, identificazione del nidus e sua rimozione. (foto 10, 11, 12) Trattandosi di un vero e proprio intervento chirurgico, spesso in sedi profonde o articolari, la durata della degenza sarà piuttosto prolungata, in relazione a questi fattori, con necessità anche di terapia riabilitativa successiva.







foto 10 foto 11 foto 12


INTERVENTO CHIRURGICO MINI-INVASIVO
E' possibile evitare il trattamento chirurgico vero e proprio servendosi della termoablazione del nidus con speciale ago a radiofrequenza sotto guida TAC.
In anestesia loco-regionale (talvolta generale se la lesione interessa le ossa del tronco o i cingoli degli arti, cioè spalla o anca) si esegue la centratura del nidus mediante TAC (foto 13 e foto 14) e, tramite un accesso cutaneo praticamente puntiforme, si raggiunge il piccolo nidus (foto 15 e foto 16), il quale, dopo averne prelevato una parte sulla quale effettuare l'esame istologico che confermi in via definitiva la diagnosi clinico-strumentale precedentemente formulata (foto 17), viene sottoposto a necrosi coagulativa mediante applicazione locale di onde elettromagnetiche di media frequenza, 480 KHz circa, grazie ad uno speciale ago collegato ad un generatore dedicato. (foto 18 e foto 19). La durata complessiva della procedura chirurgica, considerando tutte le sue fasi (anestesia, centratura della lesione con la TC, biopsia, infissione dell'ago-elettrodo ed emissione locale di radiofrequenza, è di 45-60 minuti circa. Il paziente viene poi dimesso il giorno successivo. I pazienti eleggibili per il trattamento percutaneo devono presentare l'osteoma osteoide in sedi facilmente accessibili (essenzialmente agli arti) e che siano distanti da strutture vascolari e nervose. In tali casi sarà pertanto preferibile ricorrere alla tecnica chirurgica a cielo aperto. La tecnica mini-invasiva con breve degenza e rapida ripresa funzionale dovrebbe rappresentare dunque il trattamento di elezione ogniqualvolta ne esistano le corrette indicazioni.




foto 13 foto 14 foto 15





foto 16 foto 17 foto 18 foto 19


7 commenti:

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  2. Buongiorno Prof. Lazzaro, successivamente all'intervento di termoablazione per osteoma osteide C5 bisogna fare fisioterapia. C'è un protocollo di esercizi da poter seguire a casa o movimenti da evitare?

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  3. Gentile dott.Lazzaro mi è stato diagnosticato un osteoma osteoide alla clavicola sinistra...è possibile rimuoverlo con termoablazione o dovrò ricorrere alla chirurgia classica?che tempi di recupero sono previsti?

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  4. Gentile dott.Lazzaro mi è stato diagnosticato un osteoma osteoide alla clavicola sinistra...è possibile rimuoverlo con termoablazione o dovrò ricorrere alla chirurgia classica?che tempi di recupero sono previsti?

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  5. Salve Prof. Lazzaro. Pochi GG fa da RX lombo sacrale mi è stato riscontrato un osteoma osteoide da convalidare meglio in RMN, al collo del femore dx. Pensa che potrò risolverlo con la radiofrequenza? E si fa con anestesia? Grazie.

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  6. Salve Prof Lazzaro
    Qualche giorno fa mi è stato diagnosticato un osteoma osteoide la della vertebra D11 con probabile ernia di schmorl
    Sono un po' preoccupata
    Cosa mi consiglia??

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  7. Mia sorella è stata operata il 31 luglio di osteoma osteoide con la tecnica della termoablazione ma nel giro di 4 mesi si è riformato. Cosa dobbiamo fare ora?

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